Come Zoom è diventato sinonimo di 2020

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Se pensate al 2020, so che lo assocerete anche alla parola Zoom. Nel caso foste abbastanza fortunati da vivere nella beata ignoranza, Zoom è un software di videoconferenza. Anche se il suo scopo iniziale era quello di tenere riunioni online, grazie alla pandemia, è diventato un luogo per condurre lezioni online, ospitare serate di gioco in famiglia o semplicemente aggiornarsi con gli amici.

Nel dicembre 2019, Zoom aveva solo 10 milioni di utenti giornalieri, ma nell’aprile 2020, il numero è cresciuto a più di 300 milioni di partecipanti. Questa non è una sorpresa, però. Con le scuole e gli uffici chiusi in quasi tutte le parti del mondo, Zoom è stato un ottimo strumento da utilizzare. Che scelta hai quando le tue uniche due opzioni sono di tenere le riunioni online o di incontrarsi di persona, se ritenuto necessario?

Tuttavia, questo successo non è avvenuto per pura fortuna, e soprattutto non è avvenuto da un giorno all’altro. Per anni, l’azienda ha lavorato per trasformare Zoom nel servizio che conosciamo oggi. Zoom ti dà la possibilità di registrarti con un account e ospitare fino a 100 partecipanti per 40 minuti gratuitamente. Non ci sono anche limiti alla chat durante una chiamata individuale. Zoom ti permette anche di passare a Pro, Business o Enterprise per avere accesso a più funzioni. Questo ha un costo, però. Tuttavia, questo si adatta bene alle aziende, dato che l’opzione gratuita di Skype era limitata a 50 partecipanti. Inoltre, la cosa bella di Zoom è che si possono aggiungere diversi sfondi, a partire da quelli standard con una foto caricata da voi.

Nelle prime fasi della pandemia, Zoom ha rimosso il suo limite di 40 minuti per gli account per le scuole K-12, quando più insegnanti sono passati all’apprendimento remoto. Al momento, più di 25.000 istituzioni educative in 25 paesi stanno usando Zoom gratuitamente.

È diventata una piattaforma molto popolare tanto che la parola Zoom è diventata anche un verbo, proprio come Google è diventato Google. Purtroppo, questa crescente popolarità ha un costo. Eric Yuan, fondatore e CEO di Zoom, ora deve affrontare problemi di privacy e molestie online. Ci sono stati casi in cui troll online e hacker avrebbero scavalcato le riunioni pubbliche postando contenuti pornografici ai partecipanti alla riunione. L’azienda sta facendo del suo meglio per garantire che i dati degli utenti rimangano al sicuro.

Se Zoom continuerà a essere un successo post-pandemia, è ancora difficile da dire. Anche se è probabile che anche quando le cose torneranno alla “normalità”, le riunioni online resteranno l’opzione principale per molte aziende.